lunedì 3 marzo 2008

Il diabolico barbiere di Tim Burton

Johnny Depp in una scena del film
Ho trovato che siano molti i meriti di questo film, anche se forse non sufficienti a stemperare alcune mancanze. Vediamo i punti a favore: l'ambientazione, quella vittorianissima e nebbiosa Fleet Street londinese, è eccellente nella realizzazione. Costumi, scenografia e makeup sono eccellenti. Burton avvia gradualmente verso un tunnel dell’orrore spietato e irragionevole, invitando lo spettatore in un set fantasmagorico, guidandolo attraverso assalti brutali e improvvisi, guarnendo il tutto con copiosi schizzi di sangue che macchiano non solo le vesti dei protagonisti ma spesso anche il vetro del cameraman. Sangue a litri, ma tollerabile. Musica e canzoni a litri pure, ma qui la tolleranza è per stomaci di ferro. La formula del musical non mi pare però idonea a identificare la resa complessiva del film: appare molto più ambiziosa la messa in scena di Burton, al limite della lirica. Gli uomini sembrano baritoni e le donne mezze soprano. La performance degli attori è di livello nettamente superiore al musical. Ma non mancano le stonature: in più punti la storia e l'intreccio della vicenda appaiono lievemente meccanici, arrancano e fanno molta fatica a tenere il ritmo fluido e iperadrenalinico della sceneggiatura e della fotografia. Il finale poi è meno coraggioso di quanto avrebbe dovuto, e la crudeltà cede il posto ad un romanticismo drammaticamente irrisolto, ad una tragicità stucchevole e nient'affatto pungente (come ci si sarebbe augurati, dati gli esiti spietati della prima metà del secondo tempo). E anche se "Tim Burton è sempre Tim Burton", il film non convince del tutto.


Voto: 7


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono curioso di vederlo, anche se credo che TIm Burton abbia già dato il suo meglio nei suoi primi film.
Ciao!

Daniel

http://lultimohippie.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Io non ho apprezzato il ritmo abbastanza lento (dovuto evidentemente al genere) e tante altre cosette.
Probabilmente se avessi conosciuto meglio l'inglese lo avrei gustato di più..

la civetta... ha detto...

Daniel, vai a vederlo e poi mi dirai se sei favorevole alla mia recensione!
Sono curiosa..

saluti!

la civetta... ha detto...

Caro Ange,
ero sicura ch enon ti garbava!
Lento sì, è vero. Ma il ritmo è instabile, a volte è meccanico, a volte è ipervelocizzato...come nel finale.
Tu credi che il problema fossero solo i sottotitoli?

ciao!!