
Di là, stragi, accettate, mazzate e sprangate à gò-gò.
E di qua il cittadino italiano, telespettatore avido di cronaca insaccata, grassa e volgare.Ma chissà come mai i cognomi dei "già condannati" illustri -prima ancora degli esiti processuali, si intende, nella migliore tradizione (falsamente) giustizialista italiana- scompaiono misteriosamente, come per magia.
Lasciando il posto ad un tenerissimo rapporto confidenziale, ad uno sconcertante atùpertù in cui l'appellativo coincide col nome proprio di persona, sancendo così una definitiva (e per questo scabrosa) relazione da vicinato tra pubblico consumatore di media (e assatanato giustiziere senza macchia) e imputati (mostruosi o presunti tali) e/o vittime dei carnefici.
Olindo e Rosa (o Rosa&Olindo, per i più romantici), il piccolo Tommy, Azuz, Amanda, fino all'ormai lontano "piccolo Samuele".
Ma chi sono? Nostri parenti? Inquilini, parenti aquisiti?
O forse che il nome proprio li rende meno inquietanti e più familiari, più vicini e caserecci, al punto che seguire le loro vicende giudiziarie si trasforma nel sottile piacere di una soap opera?
Il finto cameratimo del "tu", rende invece la cosa ancor più macabra e e nausenate di quanto non sia già.
L'abitudine tutta italiana del "fatto in casa" che esorcizza ogni cosa, traduce anche l'evento orrendo, in una poetica girandola di accadimenti al gusto di fiction.
E trasformando il protagonista del fatto di cronaca nera in un conoscente di quartiere.
Sangue, amore e fantasia per due: Rosa e Olindo, la coppia diabolica che ha causato la famigerata e leggendaria strage di Erba.
La macchina mediatica, da quando è scattato il processo, si è innescata febbrilmente.
E' chiaro: sfamare la morbosità da manuale del pubblico a casa è un piacere chiaramente irrinunciabile.
Tuttavia, recentemente sembra che il repertorio classico sulla mostruosità dei protagonisti sia in via di esaurimento.
Ci vuole allora il colpo di genio.
Allora Olindo si inventa il "codice Olindo", una serie di messaggi cifrati destinati alla mogliettina ma anche, pare, a riflessioni metafisiche. Vengono citati Petrarca, Pasolini, Dante e il suo traghettatore Caronte.
Se questa non è poesia...


7 commenti:
ti sei dimenticata di "Ciccio e Tore".
Da paura anche gli ultimi servizi di ieri del Tg1..
Ottima riflessione e molto attuale!
E' vero.
Li ho omessi involontariamente, ma menomale ch eci sei sempre tu a tenermi il filo!
Grazie e a presto.
Il mitico "mostro" di Garlasco con il pedale della bicicletta sporco di sangue che fine ha fatto?
questa sorta di voyerismo mediatico sbattuto su tutti i giornali e tg e rotocalchi, e "approfondimenti" (porta a porta, matrix, ecc...) in primo piano dovrebbe far pensare al livello di informazione in cui stiamo.
Non so come questi giornalisti abbiamo il fegato la mattina di guardarsi nello specchio.
Che shifo...
Saluti! :)
Daniel
http://lultimohippie.blogspot.com
Daniel,
la bicicletta con pedalino grondante sangue mi era passato di mente...
Anche quello è stato un tormento.
Italiani brava gente e...spiona!
Ciao civetta,
non so se hai visto "colpo d'occhio" di rubini.
Io si e l'ho votato sul mio blog. Dimmi cosa ne pensi. :)
Ciao
daniel
http://lultimohippie.blogspot.com
Ciao Dan.
In veritate, la presenza di Scamarcio mi scoraggia dal vederlo, sebbene Rubini sia un regista che mi piace abbastanza.
Com'è stata la sua performance?
come ho scritto sul sito, il film è buono, rubini è come sempre bravissimo. la pecca, proprio come dici tu, è la presenza della "scamorza"....però è da vedere secondo me.
ciao!
daniel
http://lultimohippie.blogspot.com
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