venerdì 18 aprile 2008

Tutti a destra (e a bordo del carroccio)!


"L'educazione ha due scopi, da una parte forma lo spirito, dall'altra prepara il cittadino. Gli ateniesi si fissarono sul primo, gli spartani sull'altro. Gli spartani vinsero, ma gli ateniesi furono ricordati."
B. Russell


Il passaggio a destra di una intera nazione avrà pure un qualche significato; una presa di coscienza collettiva che indirizza gli sforzi complessivi di tutta una popolazione verso uno schieramento, senza se e senza ma, senza una esitazione ma invece con pienissimo consenso, deve farci riflettere e non senza punte di terrore. Il tuffo leghista nei paesi del Nord e il risveglio di strane e non ben identificate passioni auonomistico-federaliste nel profondo Sud trinacrino sono una serissima occasione di riflessione culturale per il nostro paese e per il nostro destino di cittadini, di uomini liberi e pensanti. Il mondo certamente è sovrappopolato, e questo fa desiderare la ricerca di nuovi spazi, di conquistare terre nuove e inesplorate o di inventarsele; ognuno cerca un'isola felice, strappandola al prossimo e a spese di quest'ultimo se possibile. Coltivare miti e riti strapaesani , fantasiose civiltà celtiche a bordo di carrocci potrebbe non essere il modello giusto, e averlo fatto entrare in parlamento con questa grande eccitazione potrebbe rivelarsi una tentazione pericolosa, nel lungo periodo. L'Italia reggerà il doppio colpo della perdita della sinistra radicale, della sua rappresentanza parlamentare, e l'ingresso in pompa magna dei leghisti che a gran voce reclamano di essere ascoltati? Ma si sa, il bernaccolo spunta sempre un pò di tempo dopo lo sbattone.

2 commenti:

Nicola Rizzuti ha detto...

Mah... il popolo, storicamente parlando, è sempre stato conservatore: il popolo non ama i cambiamenti radicali, perchè lo spaventano, perchè danno insicurezza sul futuro. Personalmente non credo che ci sia stata una svolta a destra: il paese è sempre stato spaccato, fin dalla guerra civile (perchè questo fu) tra i repubblichini e i partigiani; questa divisione fu, a mio parere, "nascosta" da un partito trasversale com'era la DC che aveva in se correnti che andavano dall estrema destra fino ad un moderato progressismo, e dall'impossibilità del PCI di andare al governo. Caduto il muro di Berlino e con le nuove leggi elettorali, la divisione è riaffiorata. Quanto alla sinistra radicale, penso che abbia perso il contatto con la realtà, non rappresenta più la parte di popolazione che la votava, sostituita dalla lega, più radicata nel territorio (trovo sbagliato parlare ancora di padroni e operai, quando nel nordest i vecchi operai si trasformano lentamente in piccoli imprenditori, quando la grande industria sta scomparendo e gli operai sono per lo più extracomunitari). Secondo me la vera classe operaia oggi è il ceto medio, con gli stipendi bloccati e che arriva a fine mese facendo salti mortali.

Nicola
P.S.
Bel blog!

DAIDE ha detto...

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