domenica 4 maggio 2008

Il filosofo ribelle


In Italia, esce proprio in questi giorni il saggio che in Francia ha stravenduto: si tratta de "La politica del ribelle", edito da Fazi. L'autore è un filosofo, Micheal Onfray. E naturalmente, come quasi tutti i filosofi, non fa economia di stramberie. Pare che sia un ateologo brillantissimo ma snobbato dagli accademici: i lettori e i suoi studenti invece lo amano. Per la lezione di Onfray all'Università di Caen-ateneo che si dice essere particolarmente anti-accademico-, arriva mezza Francia: "nessuna tassa d'iscrizione, zero esami e niente diplomi", solo filosofia. In un'intervista ha dichiarato di essere andato in pellegrinaggio feticistico presso tutti i luoghi culto della vita di Nietzsche, dall'Engadina a Torino, e di lottare da sempre per inventare un nuovo modo di fare università per quelli che da grandi voglion fare i filosofi. Il sottotitolo del libro dice "trattato di resistenza e insubordinazione": le figure che raccontano l'insubordinazione par excellence sono, naturalmente, i filosofi, accompagnati da letterati e scienziati. Nietzsche, Stirner, Sorel, Primo Levi e ancora Baudelaire, Wilde e-con mia grande sorpresa e approvazione per la scelta- George Brummell, che proprio a Caen esalò l'ultimo respiro.
Certo, a chi non piacerebbe un professore di filosofia che, finita la lezione, invita a cena a casa sua i suoi studenti per un simposio fino a notte fonda? Ancora una volta, l'erba del vicino è sempre più verde.

PER SAPERNE DI PIU':
M. ONFRAY,
LA POLITICA DEL RIBELLE, FAZI EDITORE
M. ONFRAY,
TRATTATO DI ATEOLOGIA, FAZI EDITORE

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