lunedì 5 maggio 2008

GUEST POST DI STEFANO B. "I would be a machine!"


L’ultimo sondaggio in questo blog proponeva una possibile differenza tra cervello e mente. Colgo l’occasione per porre questa domanda: la mente umana è assimilabile a un computer? La questione è ovviamente complessa, ma in 50 anni di dibattito sono state abbozzate alcune soluzioni. Chi desse una risposta positiva a questa domanda sarebbe considerato un meccanicista. Ma c’è un argomento razionale con cui il meccanicista può difendere la propria tesi? Oppure è solo uno che ha visto troppi film di fantascienza? E’ stato fatto notare che la tesi meccanicista più raffinata possibile corrisponde a questo: l’insieme delle nostre conoscenze (K) è ricorsivamente enumerabile (RE); ovvero: c’è una particolare macchina che può computare, attraverso un algoritmo, tutte le nostre conoscenze? Da decenni filosofi e scienziati dibattono su queste questioni. L’antimeccanicista sostiene -facendo appello al Secondo Teorema di Goedel- che un qualunque computer che si basa sull’aritmetica elementare, per quanto potente sia, non potrà mai dimostrare tutti i teoremi possibili. A questo punto il meccanicista domanda: “certamente un essere umano può accedere ad una parte di tutte le conoscenze possibili, ma può accedere a tutte?” Dando una risposta secca: no. Quindi la potenza della ragione non può superare quella di una macchina. Al più è possibile concedere che macchina e uomo hanno gli stessi limiti e, in questo senso, l’una può essere un buon sostituto dell’altro. La discussione a questo punto può sembrare essersi incagliata, ma è proprio qui che si entra in un territorio del tutto nuovo per la ragione: la filosofia della mente. Usando un teorema (detto di Tarski), Gibbs ha mostrato che le due posizioni sono riducibili a questi due asserti:

1) K non è RE: dunque non vi sono verità che la mente umana non può conoscere

2) K è RE, ovvero vi sono verità che la mente umana (come una macchina) non può conoscere.

Ma K è o non è RE? Ovviamente non darò la risposta, ma lascio ai lettori tutte le possibili congetture...



Stefano B.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per il post, davvero un'idea interessante. Mi sono sempre chiesto se esistevano delle argomentazioni per sostenere che l'uomo non è una macchina. Il tuo post ci illumina sull'argomento.

Complimenti a La Civetta e al suo blog, sempre pieno di spunti interessantissimi.

Davide.

la civetta... ha detto...

Ciao Davide!
Grazie mille per i tuoi complimenti: la Civetta cerca di fare del suo meglio per non deludere i suoi lettori.
Per quanto riguarda il post, è davvero un tema intrigante, filosoficamente e non solo: capire se la mente dell'uomo è assimilabile al meccanismo elettronico del pc o meno, è una questione decisiva, in particolare per le innumerevoli questioni di bioetica e neuroscienze che si profilano davanti a noi...e che si prevede invaderanno le nostre vite nei prossimi secoli.


saluti,

R.

Anonimo ha detto...

Visto che nessuno si sbilancia mi butto io.
Sono propenso a pensare che non si può escludere l'esistenza di una ipotetica macchina che raggiunga le stesse conoscenze della mente umana.
Il motivo principale della mia affermazione è che esiste già difatto la nostra stessa mente, quindi la realizzazione in qualche modo un traguardo raggiungibile.
Il problema secondo me si pone sul 'chi' può realizzare questa macchina.
In sostanza K è RE ma (al momento) non può sviluppare RE

Anonimo ha detto...

Caro Angelo, l'idea che volevo trasmettere nel mio post è che esistono degli argomenti a priori che ci dicono se K è o meno RE. Il fatto che siano a priori significa che questi mirano a escludere ogni possibilità di una ipotetica macchina. Contro il meccanicista sono stati elaborati una miriade di argomenti interssanti, ma quello più elaborato secondo me viene da Penrose ed è molto recente. Provo a spiegarlo così: Immagina che K' sia l'insieme di tutte le conoscenze che seguirebbero da K, se questo fosse RE (cioè se esistesse una particolare macchina di Turing che enumera K). Ogni proposizione di K' sarà vera (non esistendo conoscenze false) e il sistema sarà coerente (non-contradditorio). Ma se K è RE, allora anche K' è RE. Per il teorema di Goedel il sistema K' avrà un enunciato G' che non è vero. Ma K' è coerente e non può contenere enunciati falsi. Contraddizione. K' non è RE.

Anonimo ha detto...

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