mercoledì 7 gennaio 2009

Risiko!



Eccoci di nuovo in guerra. E la domanda non è “ di chi è la colpa ? “, qui c'è poco da discutere. Le responsabilità, non solo in quest'ultima carneficina sono chiare, palesi. Israele e le sue politiche hanno responsabilità inequivocabili. Come del resto tante responsabilità hanno tutti gli Stati dell'occidente che nei decenni hanno appoggiato, avallato, spinto o semplicemente non contrastato le politiche di occupazione violenta di Israele. Per non parlare della sistematica violazione delle risoluzioni dell'Onu da parte di Israele nel silenzio delle stesse Nazioni Unite. L'impossibilità dell'equidistanza tra Israele e Palestina, cioè quindi tra oppressore feroce e oppresso è ( o meglio dovrebbe essere ) è ovvia. Ma la domanda dalla risposta più difficile rimane quella sul rapporto del movimento internazionale di solidarietà con la Palestina nei confronti di Hamas. Ovviamente, partendo da una considerazione fondamentale e cioè che ogni popolo ha il diritto di scegliersi il proprio governo. Quindi, nei considerare la questione palestinese oggi, non possiamo non legittimare il governo che i palestinesi stessi si sono dati nelle ultime elezioni. E la domanda non è neanche quella di chiedersi se sia giusto per un popolo oppresso e sotto occupazione armata resistere nei modi che ritiene opportuni, fa anche questo parte del suo diritto. La vera domanda è se in Hamas e quindi nel fondamentalismo islamico si possa trovare la soluzione alla drammatica situazione del popolo palestinese. La mole di fuoco piombata su Gaza non ha giustificazione, ciò che sta emergendo da settori della destra italiana ad esempio, per giustificare questa nuova guerra da parte di Israele è a dir poco agghiacciante. In un ottica di campi contrapposti – imperialismo Usa-Israele e stati che oggettivamente assumono una funzione antimperialista – viene spontaneo ad alcuni settori della sinistra di “ schierarsi “, nello scacchiere mediorientale con Hamas, con Hezbollah in Libano, con la variegata resistenza irachena ecc. Ma sarebbe sbagliato, semplificare e schematizzare. Con troppa faciloneria, si rischia di giocare, dai salotti di casa nostra ad un macabro Risiko, dove il nemico del mio nemico è sempre e comunque mio amico.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono molto contento che hai iniziato ad occuparti di politica...e che bell'articolo! Sembri proprio che ti occupi di politica internazionale da sempre... Per fortuna ora che ho il pc posso leggerti con facilità.
Mi piacciono soprattutto le ultime righe: inutile schierarsi da una parte o dall'altra. Questa guerra va avanti da orma almeno mezzo secolo ed è ora che entrambe le parti accettino le loro responsabilità. La Palestina deve iniziare ad accettare Israele non come un corpo estraneo e, viceversa, Israele deve smetterla di rivendicare cdontinuamente pretese sui territori di confine. Stavolta la colpa è di Israele, ma altre volte sono stati i seguaci di Hamas ad attaccare...e intanto la povera gente ci va di mezzo e questo sembra che i sostenitori di una parte o dell'altra non lo facciano notare mai abbastanza.

la civetta... ha detto...

la tua proposta però secondo me è utopisticamente conciliatoria, sappiamo benissimo che tutto questo invece finirà con un atto deciso di supremazia di uno sull'altro, come sempre in questi casi...


R.